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Palazzo Centofanti spiega l'affinamento in botte

Immagine del redattore: Anastasia CentofantiAnastasia Centofanti

L'affinamento in botte: dove la chimica incontra la magia del vino! 

L'affinamento in botte è una fase cruciale nel processo di vinificazione. Durante questo periodo, il vino ha l'opportunità di evolversi, affinando il suo carattere e sviluppando una gamma di aromi e sapori più complessi.

Botti Palazzo Centofanti
Botti Palazzo Centofanti

Ma cosa succede davvero dentro una botte? 🔬

Beh, parliamo di una vera e propria alchimia!

La micro-ossigenazione controllata è una tecnica che introduce piccole quantità di ossigeno nel vino durante il suo affinamento in botti di legno. Questo ossigeno penetra nel vino e reagisce con i suoi componenti, in particolare con i tannini, che sono le sostanze responsabili della sensazione di astringenza. L'ossigeno fa sì che i tannini si "ammorbidiscano", riducendo quella sensazione di secchezza che a volte può risultare troppo forte nei vini giovani.


Allo stesso tempo, l'ossigeno stimola anche reazioni chimiche che arricchiscono il profilo aromatico del vino, facendo emergere note più complesse e piacevoli. Il risultato è un vino con una struttura più equilibrata, meno ruvida e con un gusto più morbido e vellutato, che rende l'esperienza di degustazione più piacevole.


Non tutte le botti, però, sono uguali. Il tipo di legno, la capacità della botte e il tempo di affinamento giocano ruoli chiave:

Quelle più usate sono:

  • Rovere francese: aggiunge raffinate note di spezie, vaniglia e un’eleganza sottile.

  • Rovere americano: più generoso, regala sentori intensi di cocco, caramello e tostatura.


C'è poi la scelta fondamentale tra botte nuova e botte di secondo passaggio.

  • La botte nuova rilascia una maggiore quantità di tannini e composti aromatici, conferendo al vino un carattere deciso, con note marcate di legno, spezie e vaniglia.

  • La botte di secondo passaggio, invece, ha già ceduto gran parte delle sue sostanze estraibili. Il suo contributo è più discreto, permettendo al vino di mantenere un profilo più autentico e valorizzando al meglio le caratteristiche fruttate e varietali del vitigno.


Quali vini affinano in botte?

L'affinamento in botte non è riservato solo ai vini rossi, né tutti i vini rossi subiscono questo processo. Sebbene l'affinamento in legno sia tradizionalmente associato ai rossi, anche i vini bianchi e rosati possono passare in botte, sebbene la durata e l'effetto siano generalmente diversi. Nei bianchi, ad esempio, il legno viene usato per aggiungere complessità e morbidezza, ma spesso in misura minore rispetto ai rossi, per evitare che le note di legno sovrastino le caratteristiche fresche e fruttate del vino.

Anche tra i vini rossi, non tutti vengono affinati in botte. Alcuni, soprattutto quelli destinati a essere consumati giovani, possono essere affinati in acciaio o in altre vasche neutre per preservare la freschezza e la vivacità dei loro aromi. L'affinamento in botte è quindi una scelta stilistica che dipende dal tipo di vino che si vuole ottenere, e non è un passaggio obbligatorio per tutti i rossi.


Come lo facciamo a Palazzo Centofanti?

Montepulciano d'Abruzzo Palazzo Centofanti
Montepulciano d'Abruzzo Palazzo Centofanti

Per il nostro Montepulciano d’Abruzzo Etichetta Rossa, scegliamo proprio le botti di secondo passaggio. In questo modo, il legno accompagna il vino senza mai sovrastarlo, mantenendo intatta la tipicità del vitigno e offrendo un perfetto equilibrio tra struttura ed eleganza.



Allo stesso modo, il nostro Skaramantico 2015 affina per 6-7 mesi in botte, acquisendo quella giusta complessità che fa innamorare ad ogni sorso. Qui, l'affinamento è come un saggio consigliere: arricchisce, ammorbidisce, ma lascia che sia il vino a raccontare la sua storia, con tutta la sua anima fruttata e territoriale.


Skaramantico di Palazzo Centofanti
Skaramantico di Palazzo Centofanti

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