Pecorino IGT Terre di Chieti Biologico – Palazzo Centofanti
- Anastasia Centofanti
- 12 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 11 lug
Un bianco d’Abruzzo che unisce freschezza e profondità, come la sua terra
Il luogo e il terreno: la leggerezza che sostiene
Il nostro Pecorino IGT Terre di Chieti nasce tra le colline di Giuliano Teatino, nel cuore della provincia di Chieti, dove i vigneti guardano il mare ma respirano aria di montagna.
Le uve provengono da parcelle di terreno a medio impasto tendente al sabbioso: un suolo che lascia scorrere via l’acqua in eccesso, obbligando la vite a spingersi in profondità alla ricerca di nutrimento. È proprio questa fatica che dà all’uva il suo carattere deciso e concentrato, con profumi limpidi e struttura viva.
Anche l’altitudine – intorno ai 200 metri – aiuta. Le escursioni termiche tra il giorno e la notte permettono agli acini di trattenere acidità e aromi delicati, mantenendo intatta quella freschezza che è il cuore del Pecorino.

Un’uva antica, raccolta quando è il momento
Il Pecorino è un vitigno antico e vigoroso, che matura presto e conserva bene la sua freschezza anche dopo le settimane più calde dell’estate. Per questo lo vendemmiamo nella prima decade di settembre, quando ha raggiunto il giusto equilibrio tra intensità aromatica e acidità naturale.
La raccolta è manuale, e le uve vengono trasportate direttamente in carro trattore, lavorate in tempi rapidi per mantenerne intatta la qualità. Ogni passaggio è pensato per esaltare la purezza e la precisione del frutto.
In cantina: acciaio, lentezza e precisione
Dopo una pressatura soffice, il mosto limpido fermenta in acciaio, a temperatura controllata, per esaltare le caratteristiche varietali del vitigno.
Segue un affinamento di circa 4 mesi sulle fecce fini, una pratica che regala struttura e morbidezza senza togliere vivacità al sorso.

Nel bicchiere: sottile, profondo, elegante
Alla vista, si presenta giallo paglierino con riflessi verdognoli, cristallino e brillante.
Il naso è fine e delicato: si riconoscono note di susina gialla, nespola, agrumi freschi, con un leggero sottofondo vegetale che richiama la macchia mediterranea.
Al palato è secco, fresco, con una bella sapidità mai invadente. Ha corpo, è equilibrato, e chiude con una persistenza lunga che lascia in bocca un ricordo fruttato-floreale e una sottile nota ammandorlata.

A tavola: versatilità e personalità
Servito a 8-10°C, è perfetto come aperitivo raffinato, magari con olive ascolane o piccole fritture. A tavola si esprime al meglio con primi piatti di pesce o verdure, o con secondi delicati a base di pesce, come orata al forno o filetti di sogliola agli agrumi.
Un bianco identitario, che racconta l’Abruzzo più autentico con finezza e precisione.
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