Oggi parliamo di un vigneto molto caro a noi di Palazzo Centofanti: l'Avaro. Chiamato così da decenni senza saperne il motivo, racconta una storia di coraggio, speranza e resilienza. Questo appezzamento di terreno, più arido e asciutto rispetto alle zone circostanti ricche d’acqua, è un dono prezioso della nonna Nicoletta. La sua famiglia lo ha lavorato per generazioni, fino a quando è entrato a far parte della nostra azienda come sua dote al momento del matrimonio con il nonno Piacentino.

La Seconda Guerra mondiale e le sue sfide
La Seconda Guerra Mondiale segnò profondamente la storia dell'Avaro.
In quell'epoca su quest'appezzamento si ergeva una grande distesa di grano.
Durante quei giorni bui, il nostro terreno divenne teatro di eventi drammatici.
I tedeschi, in ritirata e disperati, posero mine sull'Avaro come ultima difesa delle loro retrovie. Quando la guerra finalmente terminò, i tedeschi erano partiti, ma le mine rimanevano, nascoste sotto la superficie del nostro prezioso campo di grano, che era pronto per essere trebbiato e macinato.
Cannucce e Coraggio: Il Delicato Ballo tra Vita e Morte
La nostra comunità si trovò davanti a una scelta straziante: abbandonare il raccolto e affrontare la fame, oppure sfidare il pericolo delle mine per raccogliere il grano.
Spinti dalla necessità e dalla determinazione, i membri più coraggiosi della contrada decisero di tentare la sorte.
Con una dose di coraggio che ancora oggi ci lascia senza parole, iniziarono a cercare le mine, segnandole con delle cannucce per indicarne la posizione. Questo permetteva agli altri di mietere il grano intorno alle mine, in un delicato ballo tra vita e morte.
L’intera contrada lavorò insieme, unita dalla fame e dalla speranza. Ogni colpo di falce era accompagnato dal battito accelerato dei cuori, ma anche dalla gioia crescente di vedere il grano raccolto e pronto per essere macinato.
L'Alba del mistero: I Cacciatori di Ferro Ripuliscono il Campo
La notte portò con sé una breve tregua e un barlume di speranza: la mattina successiva, dei misteriosi cacciatori di ferro arrivarono e ripulirono il campo, eliminando le mine rimaste e restituendo la sicurezza alla nostra terra.

Questo episodio ha cementato lo spirito di solidarietà e resilienza della nostra comunità, una lezione di vita che si riflette in ogni vite dell'Avaro.
Oggi, Avaro è una zona vocata al Montepulciano, vitigno simbolo dell’Italia centrale, capace di regalare vini intensi, strutturati e dal carattere inconfondibile.
Noi di Palazzo Centofanti celebriamo questa eccellenza con tre etichette:

Montepulciano d'Abruzzo Etichetta Blu, affinato in acciaio, che esalta la freschezza e le note fruttate del Montepulciano.
Montepulciano d'Abruzzo Etichetta Rossa, con un passaggio in botte di secondo passaggio, che dona al vino maggiore morbidezza e sentori speziati.
Montepulciano d'Abruzzo Skaramantico, il nostro vino più strutturato, affinato in botte per 7-8 mesi, ideale per chi cerca profondità e complessità.
Ogni bottiglia racconta un po' della storia di Avaro e della sua rinascita, unendo tradizione, passione e un pizzico di audacia.
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