Il vino novello: Palazzo Centofanti te lo spiega
- Anastasia Centofanti
- 5 giorni fa
- Tempo di lettura: 2 min
Cos’è il vino novello? Storia, curiosità e segreti di un protagonista d’autunno
Ogni anno, con l’arrivo dell’autunno, sugli scaffali e nelle chiacchiere tra appassionati fa capolino una parola che profuma di autunno e castagne: vino novello.
Ma che cos’è davvero questo vino che si annuncia con toni di festa e brindisi anticipati?
Noi, da Palazzo Centofanti, amiamo raccontare il vino in tutte le sue forme, anche quelle che non produciamo direttamente. E il novello merita uno spazio tutto suo sul nostro blog, perché dietro al suo colore rubino brillante e al suo profumo fruttato c’è una storia di tecnica, tradizione e un pizzico di magia.
Il segreto sta nella “macerazione carbonica”
Il vino novello nasce da un procedimento particolare, diverso da quello dei vini tradizionali: la macerazione carbonica. In parole semplici, gli acini d’uva vengono lasciati interi in grandi tini saturi di anidride carbonica. In questa atmosfera priva di ossigeno, gli acini iniziano una fermentazione “interna” che trasforma gli zuccheri in alcol senza bisogno di pigiatura.
Il risultato? Un vino giovanissimo, dai profumi intensi di frutti rossi, ciliegia, lampone e viola, con tannini quasi impercettibili e un gusto fresco e morbido. È come catturare l’essenza dell’autunno in un bicchiere.

Il vino che non aspetta
A differenza dei vini da invecchiamento, il novello è fatto per essere bevuto subito: si imbottiglia poche settimane dopo la vendemmia e arriva nei calici già a inizio novembre. È un vino da festa, perfetto per accompagnare castagne arrostite, formaggi giovani e i piatti più genuini della stagione.
Non ha la pretesa di durare nel tempo, ma proprio per questo rappresenta un inno alla spontaneità, al “qui e ora” del vino: giovane, fresco, conviviale.

Non lo produciamo, ma lo rispettiamo
Nella nostra cantina di famiglia,Palazzo Centofanti, abbiamo scelto di concentrarci su vini che raccontano la pazienza del tempo, quelli che maturano lentamente e rivelano la loro anima vendemmia dopo vendemmia.
Ma conoscere il novello significa comprendere un altro volto del vino: quello che celebra l’attesa della nuova stagione, il lavoro appena concluso e la voglia di condividere i primi frutti del raccolto.
È una pagina affascinante della cultura enologica italiana, che ogni autunno rinnova il legame fra la vigna e la tavola.
Che lo si ami o lo si osservi da lontano, il vino novello ci ricorda che il mondo del vino non è fatto solo di botti e lunghe attese, ma anche di freschezza, curiosità e sperimentazione.
E in fondo, ogni bottiglia, novello o no, è sempre una storia che vale la pena raccontare.






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