Una lettera alle nostre bottiglie di vino: il cuore e l’impegno della famiglia Centofanti
- Anastasia Centofanti
- 21 lug
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 22 lug
Care bottiglie,
vi abbiamo viste nascere.
Una ad una.
Nessuna uguale all’altra, ma tutte con qualcosa di nostro dentro.
C’è chi è arrivata in fretta, leggera, piena di entusiasmo.
Chi ha riposato a lungo, in silenzio, prima di raccontarsi.
Chi porta con sé profumi delicati di fiori freschi.
Chi ha dentro il tempo, la terra, il legno e le attese lente.
Avete viaggiato, vi hanno regalato, siete state aperte nei momenti più semplici o nei più importanti.
C’è chi vi ha bevute a una festa, chi in due al tramonto, chi da solo per brindare a qualcosa che forse nemmeno sapeva spiegare.
Noi eravamo qui.
Ogni volta che siete uscite da quella porta, vi abbiamo guardate andare via con affetto.
Non serve sapere dove siete finite: ci basta sapere che siete state scelte.
Che siete diventate parte della vita di qualcuno, anche solo per un momento.
Dentro ognuna di voi c’è molto più di vino.
C’è la nostra terra.
Le mani che vi hanno toccate.
I sorrisi stanchi.
La fiducia.
C’è la pioggia raccolta dai filari. Il sole che ha scaldato le uve.
C’è una stagione, un giorno preciso, una speranza.
C’è un lavoro che non si vede, fatto di silenzi, di gesti ripetuti con cura, di fatica e di sorrisi condivisi.
Dentro di voi c’è la nostra passione, la nostra dedizione, il battito costante di una famiglia che ha scelto di donare al vino tutto il proprio cuore.
E ogni volta che vi stappano… è come se vi abbracciassimo.
Con amore infinito,
La famiglia Centofanti
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